domenica 23 marzo
I GESSI DELLA VENA ROMAGNOLA: LA RIVA DI SAN BIAGIO
ESCURSIONE DEGLI OPERATORI NATURALISTICI E CULTURALI
E’ sicuramente il luogo più iconico della Vena del Gesso Romagnola, bastionata gessosa grigio argentea che caratterizza per 25 km il basso Appennino fra Imola e Faenza, nonché del sito UNESCO. La Riva di San Biagio è una spettacolare falesia che occupa il settore più centrale e continuo della Vena fra il fiume Santerno e il fiume Senio con uno sviluppo quasi continuo di 5 km tra Borgo Rivola e Tossignano. Quella grande parete, quella particolare successione stratigrafia evaporitica costituita da 16 strati gessosi alternati a sottili spessori di argille scure catalizzano l’attenzione e il pensiero va oltre il compiacimento per la bellezza dell’ambiente… gli affioramenti gessosi messiniani qui così magnificamente rappresentati testimoniano una delle più
grandi catastrofi naturali della storia del Mediterraneo, la cosiddetta “Crisi di salinità messiniana” avvenuta circa 6 milioni di anni fa. Tutto gira intorno al gesso: per le sue caratteristiche chimiche e fisiche, per i massi cristallini risplendenti al sole che già, millenni di anni fa, attiravano la curiosità dei nostri antennati, per l’uso che l’uomo ne fece sia come pietra da costruzione che per la produzione di scagliola; rapporto questo fra le attività umane e lo sfruttamento della natura a tutt’oggi irrisolto.
Come si svolgerà la nostra giornata? In cammino esplorativo… in condivisione con il Gruppo Speleologico della nostra Sezione per conoscere le eccellenze di questo settore della Vena, narrate dal Prof. Stefano Lugli, Geologo UNIMORE, massimo esperto dei “Gessi”.
L’escursione inizia al Palazzo Baronale di Tossignano, acquisito e ristrutturato dal Parco che ne ha fatto la sede del Museo Geologico della Vena del Gesso Romagnola con supervisione scientifica per le tematiche geologiche dell’allestimento a cura del Prof. Lugli. Perché una escursione inizia con una visita al Museo? Per la tipologia di ambientazione che crea il concetto di Museo Geologico Diffuso, infrastruttura informativa e divulgativa del Parco. Il MuGeDi conduce il visitatore alla scoperta della straordinaria realtà geologica del territorio del Parco. Le formazioni geologiche presenti, gli strabilianti fenomeni carsici e gli usi antichi e moderni del territorio ad opera dell’uomo sono la base per comprendere il profilo paesaggistico di questo
luogo Patrimonio dell’Umanità. Il Museo, composto da 7 allestimenti dedicati ognuno ad un diverso approfondimento, è un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, ideale punto di partenza per una visita lungo i sentieri del Parco. Da qui seguendo il sentiero 705 CAI di Imola, comincia la ricerca delle “eccellenze” e l’approfondimento delle tematiche connesse: panoramica sulla Riva di San Biagio, Rio Sgarba, Gola di Tramosasso, ex cava SPES, Passo della Prè, Sistema carsico del Monte Casino, Faglia di Ca’ Budrio, le Banzole, Tossignano.
Direttori escursione: ONC Loretta Ferraguti – GSE Umberto Gibertini – Esperto Scientifico Prof. Stefano Lugli.
Difficoltà: Escursionistica;
Dislivello; +/- 350 m.
Tempo: 4/5 ore
Difficoltà: Escursionistica;
Dislivello; +/- 350 m.
Tempo: 4/5 ore
Ritrovo: ore 6.45.
Partenza: ore 7.00 dal parcheggio sede CAI via Padre Candido.
Mezzo: auto proprie
Abbigliamento: scarponcini, zaino, bastoncini, giacca, guanti e berretto, foulard. Ricambio da lasciare in auto.
Tempo: 4/5 ore al sacco e bottiglietta d’acqua.
Iscrizione: presso segreteria CAI entro mercoledì 19 marzo.
Quota: partecipazione organizzazione, soci 7,00 €. + Biglietto Museo 5,00 €.
Partecipanti: massimo 25
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